Scopri l’isola
Gli antichi romani la chiamavano Ustica (da ustum = bruciato) mentre i greci, Osteodes («ossario»), per i resti di mercenari che vi sarebbero morti per fame e sete. Da alcuni viene ritenuta la dimora della maga Circe, citata nell’Odissea, che trasformava gli incauti visitatori in maiali. Gli insediamenti umani risalgono al Paleolitico; alcuni scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un antico villaggio cristiano.
Sepolture, cunicoli e una gran quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott’acqua, a causa dei tanti naufragi avvenuti nel tempo, testimoniano una presenza costante, nel luogo, di vari antichi popoli mediterranei, Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani che vi lasciarono vestigia dappertutto. In seguito, divenne base dei pirati saraceni e lo rimase per lunghissimo tempo.
Nel VI secolo vi si stabilì una comunità Benedettina, ma fu ben presto costretta a spostarsi a causa delle imminenti guerre fra Cristiani e Musulmani. Nel Medioevo fallirono dei tentativi di colonizzare l’isola a causa delle incursioni dei pirati barbareschi, che fecero dell’isola un proprio rifugio. Nel 1759 Ferdinando IV di Borbone impose una colonizzazione dell’isola; furono edificate due torri di guardia, Torre Santa Maria e Torre Spalmatore, che facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia, cisterne per raccogliere l’acqua piovana e case che costituirono il centro abitato principale presso la Cala Santa Maria. Vi vennero coloni palermitani, trapanesi ed eoliani, accompagnati da un centinaio di soldati.
Ustica al tempo dei Borbone fu anche un luogo di confino per prigionieri politici e vi restò anche sotto casa Savoia. Durante il regime fascista Ustica fu luogo di confino. Vi furono ristretti Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci e Ferruccio Parri, oltre che numerosi prigionieri politici senussiti catturati nell’ultima fase della guerra coloniale in Libia. Nel 1961 il confino fu abolito a causa di proteste popolari e da allora iniziò a svilupparsi il turismo.
Ustica è un comune italiano di 1.327 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia, che coincide con l’isola omonima. L’isola di Ustica si trova nel Mar Tirreno a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a nord-ovest di Alicudi, ma non fa parte delle Isole Eolie; occupa una superficie di circa 8,65 km2 con una circonferenza di 12 km e misura 3,5 km di lunghezza e 2,5 km di larghezza.
La caratteristica naturale peculiare dell’isola è la presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese, così come numerosi scogli e secche presenti tutt’intorno all’isola; sono da menzionare la grotta Verde, grotta Azzurra, grotta della Pastizza, grotta dell’Oro, grotta delle Colonne e gli scogli del Medico e della Colombara. Scarseggiano nell’isola le risorse idriche.
Geologicamente essa è affine alle Eolie e di origine vulcanica e dal punto di vista magmatologico è più simile alle Hawaii che alle Eolie stesse, sono presenti infatti dei rilievi collinari che rappresentano le vestigia di antichi vulcani (Punta Maggiore, 244 m; Guardia dei Turchi, 238 m) e dividono l’isola in due versanti. La vegetazione naturale è piuttosto scarna, è stata comunque ampiamente stravolta dalla presenza dell’uomo e dalle sue coltivazioni. Tra le specie di flora più rappresentate troviamo macchia Artemisia arborea, Lentisco, Calycotome spinosa e Ginestra. Meno diffusa la presenza di piante da frutto come ulivi, mandorli e viti. È presente anche una diffusa steppa mediterranea. Ustica è anche nota per essere l’habitat naturale dell’Apis mellifera sicula. Ad Ustica si trova la riserva naturale orientata Isola di Ustica. Sede di due presidi Slow Food come la “lenticchia di Ustica” e la “Fava di Ustica”, che rispondono ad un rigido disciplinare. Con la presenza della Riserva Naturale Orientata grazie ai suoi innumerevoli itinerari, si può praticare hiking e mountain bike. Espressione di un turismo lento, rappresenta una nuova frontiera dell’esperienza, un modo sano e rilassante di vivere l’essenza autentica di un viaggio, una filosofia che enfatizza la necessità di vivere esperienze genuine, rilassate e nel pieno rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla frenesia del turismo di massa.
Definita da tutti il paradiso della subacquea, per la straordinaria bellezza dei suoi fondali, Ustica, grazie alla sua Area Marina Protetta, offre ancora degli scenari di vita sommersa ormai rari nel Mediterraneo. Essere circondati dal vortice dei barracuda o assistere alle sfrecciate di caccia delle ricciole, incuranti della presenza dei sub, non sono solo racconti da fanatici, o come le leggende dei pescatori.
La Cernia bruna è la regina dei suoi fondali, le grotte e gli anfratti sono il paesaggio predominante, dovuto alla sua origine vulcanica.
Tredici sono gli itinerari subacquei di cui due sono di archeologici, Scoglio del medico, Secca della Colombara, Punta Galera, Punta dell’Arpa, Punta Omo Morto, Grotta della Falconiera, Grotta della Pastizza, Grotta dei Cirri, Grotta delle Cipree, Secchitello, Banco Apollo, Secca d’Africa, Piramidi.