Itinerario del Mezzogiorno – Tra relax e salute
Il percorso attraversa tutta la costa meridionale dell’isola ed è accompagnato dalla costante visione della costa e del mare da un lato, e da una folta flora a maggioranza di pini marittimi e macchia mediterranea dall’altro.
Simbolo
Quadratino Rosso
Distanza
5,5 km
Dislivello
40 mt. Sopportabili
Larghezza
a tratti irregolari tra 3,00 mt ai 0,70 mt.
Stato del fondo
Adatto a
Adulti Bambini e ragazzi Famiglie
Descrizione
Itinerario Naturalistico che parte da Punta Cavazzi, a sud ovest dell’isola oppure può essere effettuato al contrario dal lato sud-est o da punta S.Ferlicchio o dalla Torre S.Maria. Il percorso è abbastanza affascinante perché attraversa tutta la costa meridionale dell’isola con sempre la visione della costa e del mare da un lato mentre dall’altro si palesa una folta flora a maggioranza di pini marittimi e macchia mediterranea. Lungo il percorso vi sarà modo di identificare diversi tipi di flora ed anche dove sono ubicate le grotte accessibili dal mare ed alcune anche da terra. Lungo la costa vi è la presenza di alcune rovine di garitte usate un tempo per l’avvistamento dei nemici. La parte finale – partendo da S. Ferlicchio – conclude in bellezza a punta Cavazzi dove troviamo il secondo faro e la piscina naturale.
Punti Salienti
A partire da Punta Cavazzi, dopo qualche centinaio di metri il tragitto costeggia due strutture attigue molto importanti per l’isola: il desalinizzatore ed il centro di stoccaggio.
Il desalinizzatore, costruito nel 1995 e attivato soltanto nel 2001è posizionato alla sommità di un rilievo alto 85 metri in contrada Arso.
L’acqua salata viene prelevata da un imbocco posizionato sul fondale marino (a distanza di sicurezza dagli organismi dell’ecosistema) e attraversa una griglia che serve a tenere i corpi solidi macroscopici fuori dal condotto; quindi raggiunge le pompe di sollevamento e viene spinta fino al dissalatore. All’origine la desalinizzazione veniva ottenuta tramite distillazione, ossia facendo evaporare l’acqua salata mediante apporto di calore e poi facendola ricondensare nella vasca bianca tramite refrigerazione; oggi invece funziona per osmosi inversa dove l’acqua viene evirata da tutti i suoi minerali (soprattutto sali) lasciando soltanto H2O per poi dosargli a parte i minerali appropriati e la trasforma in acqua potabile fornendola a tutte le abitazioni locali. Per quanto riguarda la portata d’acqua che viene fruita agli abitanti è di circa il 70% rispetto a quella che viene aspirata dal mare, infatti con la pressione in ingresso di 4 bar si riescono a prelevare 90 m3/h e a renderne potabile circa 66 m3/h. Come si può ben intuire questa è una struttura altamente importante per l’isola di Ustica poiché non sono presenti fonti alternative di risorse idriche oltre quelle provenienti dall’impianto di dissalazione e considerando che fino a 26 anni fa l’acqua arrivava soltanto attraverso le navi cisterne che comportavano anche un alto dispendio economico.
Di alta importanza comunque lo è anche la struttura nelle sue vicinanze, il centro di stoccaggio ottimo ambiente in cui ci si preoccupa di differenziare i rifiuti solidi urbani, attività che nasce ad Ustica timidamente nel 2011 e comincia a prendere corpo dal 2013 in poi. Oggi la differenziata è una realtà solida che contribuisce a rendere più green la nostra isola e rende consapevoli ad una efficace sensibilizzazione ambientale.
Passato il centro di stoccaggio il sentiero si snoda fra macchia mediterranea e pini marittimi; spiccano piante di capperi e fichi d’india e non è raro udire fruscii dovuti al movimento della Podarcis sicula (olucertola
campestre).
Il cammino risulta essere molto variegato, si passa da terra battuta a roccia, da discesa a salita, da pianura a gradinate e da spazi aperti a fenditure rocciose.
L’occhio gode dello splendido panorama della zona costiera; il succedersi di Punta dell’Arpa, Scoglio del Cornuto, Punta Galera, di cale con fondali colorati e il passaggio sulle cinque grotte ubicate in questo versante rendono unici i nostri passi. Nei pressi del paese, in prossimità di un antico mulino a vento ormai privo di pale e usato un tempo per la macinatura del grano, il percorso offre la doppia possibilità di discendere verso la scogliera o di proseguire verso la torre Santa Maria.
Nel primo caso è possibile incontrare un fazzoletto di terra ben curato provvisto di panchine dove potersi sedere ad ammirare il panorama, magari in compagnia di qualche buon libro lasciato dai viandanti nell’apposita cassetta.
Dopo una sosta così confortante è possibile proseguire fino a raggiungere il lato sud
del paese attraversando la macchia mediterranea a ridosso dell’albergo Grotta
Azzurra.
Nel caso si decida di raggiungere subito il paese è possibile percorrere la stradina attigua ai campi sportivi
che conduce alla Torre borbonica Santa Maria edificata nel 1763
venne utilizzata originariamente come avamposto di difesa, poi, in epoca fascista, come luogo di detenzione, mentre a partire dagli anni Settanta venne riadattata a Museo Civico e Pinacoteca.
Dalla torre è possibile ammirare il borgo sottostante e la piccola cala omonima.
Discendere la scalinata al suo cospetto porta in breve al pieno centro.
Abbigliamento raccomandato
scarpe da trekking, vestuoario comodo e ginnico, pantaloni lunghi, una borraccia d’acqua e cappellino.
Note Importanti
Sentiero a bastone. Può essere effettuato in entrambi i sensi.
Dati dell'Itinerario
Periodo Consigliato
da maggio ad ottobre
Orario: Dalle 16:00 alle 18:00
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