Itinerario di Tramontana – Tra natura e cultura
Itinerario archeologico e geologico. La strada carrabile, ristrutturata in pietra lavica dalla Regione Sicilia, costeggia tutto il litorale nord dell’isola.
Simbolo
Quadratino Arancio
Distanza
3 km
Dislivello
20 mt. Semplici
Larghezza
dai 3 mt ai 0,70 mt.
Stato del fondo
Adatto a
Adulti Bambini e ragazzi Famiglie Tutti
Descrizione
Itinerario panoramico, geologico e archeologico, che attraversa l’isola partendo dalla vecchia gendarmeria di confino realizzata in tufo, posta a circa 100 mt dalla piazzetta del Municipio. Da qui ci si sposta nella vicina imboccatura del sentiero di tramontana. Il percorso acciottolato costeggia tutta la parte nord dell’isola passando dal cimitero con attigua l’omonima cala e incontrando successivamente i magnifici Faraglioni, di fronte il più importante villaggio Sicano del mediterraneo risalente alla media età del Bronzo.
Punti Salienti
Il cammino comincia presso l’attuale Municipio e si sviluppa lungo la via Petriera in direzione Tramontana.
La via si biforca all’altezza di un piccolo edificio appena restaurato, nient’altro che uno dei casotti utilizzati
come limite per i confinati durante l’epoca della “colonia” usticese. Il muro di destra, lungo la strada, ospita una lapide in marmo, che ricorda la visita di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena sbarcati sull’isola il 13 maggio 1906.
Il percorso si snoda lungo la costa con la splendida veduta di Cala Giacone. Le sue pareti verticali fanno da preludio all’edicola in pietra dedicata alla Madonna, edificata nell’Ottocento da un isolano e situata nel luogo dove un tempo sorgeva una garitta di avvistamento. Poco oltre, una bianca facciata introduce al cimitero costruito nel 1843, custode di un sepolcreto arabo che ospita le salme di deportati libici morti nella colonia isolana tra il 1911 e il 1913. Sotto la struttura, troviamo il secondo molo dell’isola, chiamato appunto “molo del Cimitero” nel ricordo di coloro che furono.
Sulla sua banchina in cemento le navi di collegamento approdano due giorni a settimana per consentire ai
mezzi più grandi e pesanti l’accesso all’isola. Se siete sbarcati dal porto principale, in Cala Santa Maria, è possibile capirne il motivo. Inoltre il molo del Cimitero offre alle navi la possibilità di attraccare quando alcuni venti da sud non consentono l’ormeggio al porto.
Il cammino prosegue con lo sguardo rivolto verso la linea di costa dove spicca una formazione rocciosa chiamata Scoglio del Sacramento. Lo scoglio è formato da centinaia di cuscinetti lavici ornati dalla tipica pianta usticese, il Limonium bocconei, pianta endemica appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae che schiude fra giugno e agosto mostrando bei fiori lilla. La formazione rocciosa, un dicco, raggiunge l’altezza di oltre dodici metri e presenta la classica forma a punta delle facciate delle chiese. Un dicco rappresenta una formazione rocciosa originata dalla penetrazione del magma all’interno delle fessure e delle cavità delle rocce attraversate e dal suo successivo consolidamento.
Lo Scoglio del Sacramento è un dicco formatosi durante le continue e tranquille eruzioni effusive verificatesi mentre il magma alimentava l’attività della caldera di Tramontana in una fase di vita posteriore alla grande eruzione occorsa quattrocentoventimila anni fa.
Proseguendo il cammino, il sentiero ci dona la romantica visione dei Faraglioni, due affascinanti scogli staccati dalla punta più settentrionale dell’isola; lo scoglio più esposto al mare ospita al suo interno diverse cavità una delle quali dà origine a una piccola grotta.
Una delle pareti offre ai più audaci la possibilità di arrampicarsi; alla sommità, a circa venti metri, potreste scoprire cocci ceramici di piccole dimensioni attribuibili a periodi di frequentazione del vecchio insediamento preistorico, ubicato proprio frontalmente al di sopra dell’alta falesia. Lo stanziamento, risalente alla media età del Bronzo -1400-1200 a.C.- rappresenta il più grande villaggio cintato di quest’epoca, individuabile in area mediterranea. Gli stessi faraglioni rappresenterebbero, con molta probabilità, il residuo ancora in posto dell’antico dissesto geologico all’origine del repentino abbandono del nucleo abitato da parte dei suoi abitanti.
Il tragitto costeggia tutto il villaggio sino a incrociare, sulla sinistra, una strada costruita in pietra lavica che comunica con il moderno asfalto della carrabile comunale; proseguendo poi sulla destra, il tragitto diviene sterrato e si immerge nella vegetazione.
Oltrepassato il villaggio preistorico ci ritroviamo alla Punticedda, un grande spazio brullo terminante in un ampio dirupo con gradinate digradanti che conducono a diversi punti di balneazione, rustici e caratterizzati
principalmente da scogli e piccole scalette in cemento, utili per facilitare la discesa verso il mare.
Un anfratto particolare a punta, estrema propaggine settentrionale di Ustica, pare essere la causa del toponimo moderno che indica questa bella falesia.
Il percorso continua mutando ancora d’aspetto sino a raggiungere il Gorgo Salato, uno stagno stagionale di enorme valore conservazionistico, preziosa salvaguardia per la fauna migratoria stanziale e per gli ultimi esemplari di Rospo Smeraldino.
L’origine del nome è indissolubilmente legata alla sua vicinanza con il mare; durante le forti mareggiate le miriadi di spruzzi salati contribuiscono al riempimento del grande bacino unendosi così alle acque dolci meteoriche già presenti nell’invaso. La zona circostante è estremamente generosa nel restituire materiale ceramico proveniente probabilmente da una vicina fattoria romana tardo-antica.
L’ultimo tratto è percorribile soltanto a piedi e prosegue sullo splendido crinale costiero con destinazione cala del Passo della Madonna. Nella sua fase ascensionale una staccionata di legno conduce verso l’uscita del percorso posta lungo la strada comunale che è perimetro dell’isola. Alla fine del circuito, una volta giunti a pochi metri dall’asfalto, è possibile notare frontalmente la piccola ma graziosa cappelletta bianca della Madonnina della Croce; la struttura sacra ha dato il nome all’omonimo passo isolano.
Abbigliamento raccomandato
scarpe da trekking, vestiario comodo e ginnico, pantaloni lunghi, una borraccia d’acqua e cappellino
Note Importanti
Il gorgo salato è un ottimo posto per Birdwatching
Dati dell'Itinerario
Periodo Consigliato
da maggio ad ottobre
Orario: Dalle 16:00 alle 18:00
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